mercoledì 14 luglio 2010

Ero un maschiaccio. Poi ho smesso.



Da piccina ero un maschiaccio.
Mi arrampicavo sugli alberi. Giocavo alla guerra.
Ho un sacco di cicatrici a dimostrarlo.
Ho fatto karatè. Cintura blu.
Giocavo a calcio. Difensore.

Un anno mamma mi tagliò i capelli. Corti. Forse troppo corti.
I risultati furono deletteri. E hanno influito sulla mia già disturbata personalità.
Nessuno credeva fossi una femminuccia.
Mi scacciarono anche dallo spogliatoio delle donne.
Tzè.

Gli unici giochi da femmina ammessi erano le Barbie. Tante. Tantissime.
Coi Lego costruivo bellissime macchinette per loro.

E Georgie, che corre felice sui prati non l’ho mai vista.
Bella. Bionda. Brava.
Che ama l’uomo sbagliato.
Scappa dall’Australia alla sua ricerca.
Morte e distruzione lungo il suo cammino.
Neanche Candy Candy ha mai osato tanto.

Ed io le ho sempre preferito l’Uomo Tigre.
O i Cavalieri dello Zodiaco.

6 commenti:

  1. siccome ti voglio bene, mi astengo dal commentare! sappi però che karate e spogliatoio femminile a parte, siamo sulla stessa falsariga. e guarda dove sono arrivata io...

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  2. E!
    è inutile continuare con queste ilazioni bellezza...non mi tangono :P

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  3. Anch'io ero un maschiaccio, mi piacevano le costruzioni e le barbie, ma non mi arrampicavo sugli alberi, il mio livello di imbranataggine è sempre stato talmente alto e quello di coordinazione talmente basso che se ci avessi provato mi sarei schiantata al suolo riportando millemilioni di fratture :(

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  4. ma nooo...da bambini siamo fatti di gomma..al massimo ti rompevi i denti daventi com'è successo ad una peste di mia conoscenza ;)
    il problema una volta salita sull'albero era scendere...ed io ero piena di simpaticissimi zii che si divertivano col simpaticissimo gioco "allontaniamoci velocissimi appena arriva in cima"...

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  5. Però franci... ha ragione Etwas!
    Con questo post poi te le tiri proprio dietro.

    ;)

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