martedì 31 agosto 2010

Poce semplici regole.


In Australia si incontrano tante ragazze. Sole.
Giovani. Giovanissime.
Vent'anni. Uno zaino in spalla.
Ed il mondo davanti.

Hanna e Lindsdey. Americane.
Arrivano direttamente dalla scoperta della Thailandia.

Giulia. Tedesca.
E' venuta qui con un ragazzo che ha conosciuto in una piantagione di kiwi. In Costa Rica.

Il mondo non sembra poi un posto così malvagio come vogliono farci credere.
Neanche per una ragazza sola.

Basta seguire poche semplici regole.

Uno. Fidarsi dell'istinto. E delle brutte impressioni.
Due. Rispolverare il buonsenso.
Tre. Non accettare caramelle dagli sconosciuti.
Quattro. Ascoltare i consigli di chi è di casa.
Cinque. Imparare a lanciarsi da un'auto in corsa.

Non si sa' mai.

lunedì 30 agosto 2010

Libri in viaggio.


Alla stazione.
Aspetto il treno. Talia riposa nello zaino. Un libro mi tiene compagina.
E' una scena familiare. Assai.

Il brusio della gente.
I fischi dei treni.
Quell'aria un po' dolce che ti si appiccica addosso.

Il tempo si dilata. Scorre ad un ritmo tutto suo.
Dispettoso come non mai.

Le stazioni. Bolle spazio-temporali. Dislocate tra i Continenti.

Ciao. Sono Harry.
Un libro.
Sullo scaffale mi annoiavo. Mi e' venuta voglia di viaggiare.
Trovami. Leggimi.
E poi lasciami in un luogo pubblico.
Dove possa raccontare la mia storia a qualcun'altro.

Il mio treno arriva.
Mi alzo. Lascio Harry sulla panchina.

Buon viaggio.

domenica 29 agosto 2010

Bird watching e altre attività turistiche.

Lo ammetto. Ho dubitato della loro esistenza.
Dopo averne tanto parlato.

I surfisti.
Strane creature mitologiche.
Metà uomini. E metà tavole da surf.
Il loro habitat naturale è la spiaggia. Dove si riuniscono a decine. Alla ricerca dell'onda perfetta.
Bondi Beach è il luogo ideale per un po' di sano bird watching.

E finalmente li ho avvistati anche io.
Esistono. Posso confermarvelo.

Per il momento mi sono dovuta accontentare della versione autunnale.
Durante la quale indossano una fastidiosa muta nera.
Ma in estate cambiano pelle. Mutano.
(Spero che apprezziate il fine gioco di parole.)

Ed io aspetto paziente.

sabato 28 agosto 2010

Piccole necessità.


L'acqua fa bene.
Bisogna berne almeno otto bicchieri al giorno. Dice il dottore.
Ubbidisco felice.

Ma tanta acqua significa tante pause.
Soste in ogni bar. Magari con la scusa di un altro bicchiere d'acqua.
Può diventare un'abitudine costosa. A volte.

Ma Sydney mi ama.
E fornisce meravigliose public toiletts ad ogni angolo.
Completamente gratuite.
Meravigliosamente pulite e profumate.

Come mai nessun bagno pubblico in Italia è mai stato.
Neanche il giorno della sua inaugurazione.

venerdì 27 agosto 2010

Sydeny per turisti #3. Bondi Beach.

Fredda giornata invernale.
La spiaggia è deserta.

La raccogli tutta in uno sguardo.
La sabbia bianca. Chiusa tra le scogliere.
Un'immensa piscina. Colma d'Oceano.
L'acqua limpida. Appena increspata dalle onde.
Con grande disappunto degli intrepidi surfisti.
Il cielo cupo.

Arriva il vento.
Si porta via le nuvole.
E riempie la spiaggia.

Un'orda di giapponesi. Con le loro macchine fotografiche.
Si avventa sui pacifici gabbiani.
Click. Click.
I gabbiani li guardano perplessi.

Più avanti una coppietta scrive i loro nomi sulla spiaggia.
Durano l'eternità di un attimo.
Passa un'onda e se li porta via.

I nomi. Non la coppietta.
Loro restano lì.
A fissare i gabbiani.
Che fissano i giapponesi.

giovedì 26 agosto 2010

Triste storia di una macchina mai vista.

Orami sono da due settimane a Sydney.
E' tempo di spostarsi. Move on.

Degli amici di amici di amici hanno bisogno della loro macchina.
Lei è a Sydney. Deve andare a Bowen.
Io sono a Sydeny. Voglio andare a Bowen.
Li contatto.
Certo che si può fare. La macchina è perfetta. Pronta per la partenza.

Devo solo trovare dei compagni di viaggio.
Metto un annuncio.
AAA Cercasi travel mates.
Per dividere costi. E avventure.


Noonie e suo marito vorrebbero un passaggio. Proprio sino a Bowen.
Ma nessuno dei due ha la patente.

Tony vuole partire ieri. Come questo sia possibile mi sfugge.

Lucilie non ha la patente. Ma la sua amica si. Arriva da Melbourne sabato.
Domenica partiamo.
Con la macchina di un perfetto sconosciuto.
Spero che non sia rubata. E neanche imbottita di droghe.

In ogni caso meglio non farsi fermare dalla polizia.

Sono fortunata.
Il problema non si pone.

Ieri hanno rubato la macchina.

mercoledì 25 agosto 2010

Sydney per turisti #2. Chinatown.

Io e Talìa continuiamo nel nostro girovagare.
Proprio dietro il porto c'è Chinatown.

Il Giardino Cinese è fantastico.
Oasi di pace.
Acqua. E bonsai.
Minuscole riproduzioni della perfezione.

Una bimba bionda sfoggia orgogliosa il suo kimono.
E sorride felice quando le scatto una foto.

Più avanti ci si perde nei vicoli.
Ideogrammi.
Tea shop. Dove brufolosi adolescenti asiatici condividono confidenze. E tazze di tea.
I parrucchieri promettono ginger look.
File di ristoranti. Per ignari turisti alla ricerca di sapori speziati.

Sembra davvero di essere in un altro mondo.

Riguardo le foto che ho scattato.
E l'illusoria sensazione di aver catturato l'anima di questo posto svanisce.

Ma è proprio questo il bello.
Così sono costretta a tornarci.

martedì 24 agosto 2010

Pizza time

FOTO: Pauline

Pizza.
Fatta in casa.

Per chi avesse mai dubitato delle mie capacità culinarie!

The German Party.

Arriva il fine settimana.
I miei couchsurfers mi portano a vivere la movida australiana.
House warming party.
Festa di inaugurazione della casa.
Di ex couchsurfers.

Portiamo delle piante. Di buon auspicio.
E birre. Che vanno sempre bene.

Festa tedesco-scandinava.
Musica. Birra. E vino in in scatola.
Le feste si assomigliano in tutto il mondo.

Se non fosse per un piccolo particolare.
Non sono mai stata chiusa in una stanza con così tante persone bionde.
Veramente bionde.

Di solito sono io la bionda del gruppo!

lunedì 23 agosto 2010

La sera. E' bello essere a casa.

La sera è bello tornare a casa. Dopo il lavoro.
E trovare questo dolce caos.
Intreccio di culture. E persone.
Una toccata e fuga.
Ognuno è di passaggio.
Ma lascia qualcosa qui.

Sul muro una cartina.
Ci sono anche io. Piccolo puntino nel mare d'europa.

Oggi cucinano le ragazze americane. Nachos e altri snack.
Abbiamo avuto una cena italiana.
Una ratatouille francese.
Una colazione/cena americana. Con brownies e salsiccia.

Certe esperienze formano il carattere!

domenica 22 agosto 2010

Amore al primo morso. Banana bread.


Sono arrivata a Sydney quarantotto ore dopo la mia partenza.
Alle otto del mattino. Ora locale.
Mentre a casa stavano tutti andando a letto.

Jet-lagged. Stanca. Infreddolita.
Sotto la pioggia.
Mi sono rifuggiata nel primo caffè che ho trovato.
Un cappuccino. E quell'affare lì.

Dopo il primo morso il mondo ha cominciato a sorridermi. Di nuovo.
Benvenuta a Sydeny!

Ingredienti:
Duecento cinquanta grammi di farina bianca.
Una bustina di lievito in polvere.
Mezzo cucchiaino di bicarbonato.
Cento grammi di zucchero.
Settanta cinque grammi di burro.
Due uova.
Due cucchiai di latte.
Due banane schiacciate.

Pre riscaldare il forno a cento sessanta gradi.
Mischiare farina. Bicarbonato. Lievito. E un pizzico di sale.
Lasciare da parte.
Mischiare zucchero e burro. Con la frusta elettrica. Aggiungere le uova una alla volta. Poi il latte. E la farina preparata prima. Facendo attenzione ai grumi.
Aggiungere le banane.
Imburrare una teglia. Infornare per quaranta minuti circa.

Orgasmica.

sabato 21 agosto 2010

Uccelli.



simpatica canaglia
Originally uploaded by usadifranci

Adoro mangiare all’aperto.
Appena il sole fa capolino. E scalda il cuore.

Bisogna solo fare attenzione ai piccioni. Malefici volatili.

Ma qui non ci sono piccioni.
No.
A Sydeny devi temere i gabbiani.
Ancora più famelici e spudorati dei piccioni.

Mangio con cura. Prestando attenzione a non sbriciolarmi.
Ho paura che gli aggressivi pennuti non esiterebbero ad assalirmi.
E divorarmi assieme alle mie briciole.

venerdì 20 agosto 2010

Cameriera per caso.

Giovedì mattina sveglia alle sei.
Si comincia a lavorare.

Vestita tutta di nero. Piccolo corvo in una caffetteria. In centro.
Nessuno mi spiega nulla.

Fai quello che faccio io.
Veloce. Veloce.
Sorridi.
Prendi le ordinazioni.
How do you do? What can i bring you?
Segui la conversazione.
Sorridi.
Porta diciotto cappuccini a quel tavolo.
Non farli cadere.
Non prendere il bicchiere così.
Sorridi.
Veloce. Veloce.

Dopo quattro ore è finita la prova.
Sono sopravvissuta.
E mi sono pure divertita.
Intasco i miei quaranta dollari.

Ci vediamo lunedì.

Domani seconda prova.
Da dei simpatici napoletani sotto casa.

Con l'inglese come te la cavi? Se non capisci chiedi a me. Have you capisch?

giovedì 19 agosto 2010

In cerca di lavoro



In estate ho fatto qulache lavoretto di tanto in tanto.
Poca roba.
Temo che le mie referenze non siano sufficienti quaggiù.
Missione: Pimp my Curriculum.

Baby sitter casuale. Diventa "Insegnante in una scuola estiva".
Segretaria raffazzonata per mio cugino. Si trasforma magicamente in "Assistente personale in uno studio legale".
Ragazza-gelato. Viene convertito in "Cameriera tutto fare".

Nel giro di quattro ore sono stata già assunta due volte.
Ci vediamo domani mattina alle sette!

mercoledì 18 agosto 2010

Casa dolce casa

Piccolo quartiere. Piccole. Vecchie. Meravigliose case.
Caffè italiani. Studi di architetti.
E avvocati.

Mi accolgono con un sorriso.

Polly
. Architetto. Sangue russo nelle vene.
Bionda. Gentile.
No worries. Stai quanto ti pare.

Ro. Studia web design. Irlandese. Gay sino al midollo.
Con una sfrenata passione per i telefilm.

Sophie. Sfuggente e sorridente studentessa di moda.
Con uno splendido guardaroba.

Alexis. Francese.
Sei la prima italiana che ammettiamo in casa.
Per ovvie motivazioni calcistiche.

Annie. Una couch surfer californiana.
Blogger. Aspirante giornalista. Alla fine del suo viaggio.

Strano mix. Ma particolarmente ben riuscito.
Cucino per loro. Pasta provola e pomodorini.
E l'immancabile tiramisù.

Si parla di viaggi. Telefilm.
Ha un che di familiare...

martedì 17 agosto 2010

Couch surfing #1

FOTO: Wellstone

Lunedì devo lasciare l’ostello. Centralissimo.
Bisogna trovare una sistemazione alternativa.
Couch surfing.

Prima casa.
Mi invitano a pranzo per vedere la location.
Porto del gelato con me.

Mi apre la porta Ash. Piacere.
Loro sono A, K e J. Tre belle fanciulle occupano dei materassi all’ingresso.
Questi invece sono M, M. Una coppietta nella prima stanza.
Nella seconda due sacchi a pelo. E un divano.

Libri ovunque. Il giapponese in quaranta lezioni. L’etica del cibo. Go vegan.

Stanno preparando un piatto di pasta. La più fantasiosa mai vista. Con qualsiasi verdura random. Salsa di soia. E zenzero.
Il risultato non è male.

Puoi stare quanto vuoi.
Senza pagare.
Anche noi siamo abusivi.
La casa è andata a fuoco e il proprietario non ha i soldi per ristrutturarla.
Ma lo stiamo facendo noi.
C’è il 50% di probabilità che se ci scopre ci lasci restare.
In fondo gli stiamo facendo un favore.

lunedì 16 agosto 2010

Sydney per turisti #1


Opera House
Originally uploaded by usadifranci

I primi giorni qui mi dedico alla sublime arte del girovagare.
Io e Talìa in giro. Sole solette.
Alla scoperta della città e della gente.
Senza meta.

L’orto botanico è fantastico.
Per favore. Camminate sull’erba. E abbracciate un albero.
Palme. Eucaliptus. Fiori.
E un sacco di altra roba verde a me sconosciuta.
Il sole splende. Fa caldo.
Il parco arriva sino al mare.

Da lontano si intravede l’Opera House.
Io e Talìa continuiamo a girovagare nel verde.
Rinviando il piacere.
Gustandoci l’attesa.

Poi ci avviciniamo. Lei sorge bella e bianca sul mare.
Le sue vele tese al vento.
Turisti allegri ovunque. Da ogni parte del mondo.
I malefici negozi di souvenir mi sorridono invitanti. Sono alla ricerca del Souvenir Definitivo.

Più avanti sorge the Rocks. Il vecchio quartiere popolare.
Piccole case in pietra. Che lanciano occhiate cariche di storia e di sfida agli imponenti grattacieli che le sovrastano.

Harbour è il porto di Sydney. Si respira aria di mare. Starei ore qui. A guardare la gente che passeggia.
Scolaresche.
Turisti.
Uomini d’affari che si dirigono in uno dei tanti ristoranti lungo il molo.
Ma di surfisti mezzi nudi neanche l’ombra.

domenica 15 agosto 2010

Bushrangers e altri eroi

Per una bambina cresciuta a pane. Latte. Libri d’avventura. E telefilm trash i bushrangers hanno un fascino particolare.
Strano connubio tra Robin Hood e Chuck Norris.
Eroi galantuomini. Invincibili.
Tra irlandesi e inglesi non c’è mai stato buon sangue.
Fuggiaschi. Carcerati evasi. Briganti. In lotta contro l’autorità.
In una brutale colonia penale diventano facilmente eroi.

Il mio preferito è un tale Matthew Brandy.
Il governatore mise una taglia sulla sua testa.
Lui in risposta offrì venti galloni di rum per la testa del governatore.

Adoro gli uomini col senso dell’ironia.

venerdì 13 agosto 2010

Dove crescono le rose selvatiche

FOTO: sugarock

Da qualche parte nel mio passato sono stata un'adolescente romantica anche io.
Nel vero senso della parola.

Non quando aspetti il principe azzurro col cavallo bianco. Che col suo sorriso smagliante risolve tutti i tuoi mali. No.

Ma quando aspetti il poeta maledetto.
L'amore osteggiato. Da strapparsi il cuore dal petto.
L'amore struggente. Che come una tempesta ti travolge.
L'amore eterno. Genio e follia. Che nulla al mondo può cancellare. Neanche la morte.

L'ho avuto. E sono guarita.

Ora sono una donna cinica e malvagia.
Faccio colazione col cuore di ignari passanti. E mi crogiolo nell'ironia.

Ma ci sono canzoni che non si dimenticano.

Australiano lui. Poeta maledetto.
Australiana lei. Minuscola regina della pop-dance. Agli esordi.
In un duetto bellissimo. E straziante.
Ballata di amore. Bellezza. E morte.

Perché le sue labbra erano del colore delle rose che crescono lungo il fiume, colore di sangue e follia



Nick Cave and Kylie Minogue Where the Wild Roses grow
Murder Ballards 1995

giovedì 12 agosto 2010

Scrivere.


FOTO: kh2rac

Letture all’aeroporto. Editoriale dell’Internazionale. Speciale viaggi.

“Ci accostiamo al mondo, banalmente, da collezionisti.
Viaggiare, come ogni forma di intimità personale, dimostra che non possiamo aspirare ad una fedeltà assoluta, incrollabile.
Scrivere qualcosa è un atto puramente sentimentale, di conservazione, il tentativo di trattenere un momento, un’immagine.
Scrivere di viaggi è voler sconfiggere la transitorietà del nostro essere in un certo luogo.”
Helena Fitzerald, The New Inquiry, Stati Uniti

Alzo lo sguardo dal giornale. Un piccione scorrazza indisturbato per Fiumicino.

mercoledì 11 agosto 2010

Compagni di viaggio


All of his roles.
Originally uploaded by singareev
Adoro la sottile ironia con cui il destino scegli i tuoi compagni di viaggio. Per poche ore. Accanto a perfetti sconosciuti.
Osservo. Senza alcun pudore.

Cagliari-Fiumicino. Ore undici-mezzogiorno.
Cinque baldi giovani. Sardi. Dall’aria ben poco raccomandabile. Rasati. Tatuati.
Fanno chiasso. Ridono. Scherzano.
Vanno a New York. Per un contest di breack-dance.
Parlano del rischio del fumo. E di queste nuove generazioni bruciate.

Fiumicino-Londra. Ore cinque e un quarto. Sette e mezza.
Lui. Accanto a me. Non dice una parola. Fissa il vuoto.
In compenso nella fila accanto c’è la bambina più bella. Bionda. E rumorosa della storia delle bambine bionde. Belle. E rumorose.
“Mamma. Dammi il rosso.
Finito.
Ora il giallo.
E il mallone.
Smettila di ridere. Non si fa.”
Sà quello che vuole.

Londra-Sydeny. Ore dieci e mezza. Cinque del mattino. Due giorni dopo.
Una coppia di sposini marchigiani. Passano il tempo a fare progetti. Vanno in Nuova Zelanda. Il posto accanto al mio è vuoto. Dormo stravaccata alla faccia della coppia di sposini.

Scalo e Bangkok. Ho dovuto controllare come si scrive.
Ampi spazi. Silenzio. Bianco. Pulito.
L’aeroporto è meraviglioso. I poliziotti sorridono.
I miei indomiti ricci continuano a riscuotere enorme successo tra le asiatiche. Ricevo un sacco di complimenti.
Io ed Ego continuiamo il nostro viaggio felici.

Sono viva


my shadow II
Originally uploaded by kanearmy666

Sono arrivata.
Sana e salva.

Qua fa freddo. Piove.
Sta albeggiando. Ma per me sarebbe ora di dormire.

E' bellissimo.

lunedì 9 agosto 2010

Sempre il solito tempismo.

Odio l'insano tempismo con cui il mio corpo cerca di ricordarmi la mia femminilità.
Oltre ad innumerevoli dolori dislocati in maniera random tra i miei organi questo comporta anche una fastidiosa ed inopportuna malinconia.
Un'insopportabile accidia.
Una poco simpatica insofferenza verso tutto il genere umano. Poco simpatica per me. Ancora meno per gli altri.

Avrei voluto salutare gli amici ancora una volta. Ma ho preferito lasciarli con un buon ricordo della sottoscritta.
Li saluto da lontano.
Ci vediamo a Natale.

Ora mi aspettano due giorni di viaggio.
Bando alle ciance.
Al rogo la mia femminilità. Gli annessi e connessi.

Inizia l'avventura!

Domani.



Originally uploaded by magnusmagnus

Domani parto.
Cagiari-Roma-Londra-Singapore-Sydeny.
Sedicimila seicento dieci chilometri.

Il mio cervello si rifiuta di eleborare l'informazione.
Non ho programmi. Nulla può andare storto!

Ed io sono incredibilmente tranquilla.

Cotrollo e ricontrollo i documenti.
Guardo sconsolata la mia valigia.
Ultimi saluti.

Tutto è pronto.
Stavolta nulla può andare storto. La mia dose di imprevisti posso dire di averla già avuta. Adesso basta.

In ogni caso ricontrollo i biglietti aerei.
Non vorrei ritrovarmi in Canada.

domenica 8 agosto 2010

Strani mix. Tacos di pesce alla griglia.


Paese che vai cucina che trovi.
L’Australia è un paese “giovane”. Non vanta una gran tradizione culinaria.
Ma è anche un paese che assorbe volentieri le influenze straniere.

Incalzante varietà di proposte. Continue sorprese. Novità sempre più fantasiose.

Fusione tra Oriente ed Occidente. Mod Oz lo chiamano.
Spezie dall’Oriente. Pesce fresco. Carni tenere e gustose.
Caffè. Vini famosi in tutto il mondo.
Da sola la Tasmania produce cinquanta varietà di formaggi.
Ed io adoro i formaggi.

Propongo una ricetta. Mix di culture. E tradizioni.
Tacos. Di pesce al barbecue.


Ingredienti per quattro persone:
Quattro tacos già pronti.
Quattro cento grammi di filetti di pesce bianco già pulito.
Olio d’oliva.
Succo di un limone.
Cento cinquanta grammi di maionese giapponese*.
(*Più dolce di quelle normali. Si trova in qualsiasi bottega giapponese)

Per la salsetta di pomodoro:
Tre pomodori.
Ottanta grammi di cavolo rosso tagliato sottile.
Due cucchiaini di coriandolo.
Due cucchiaini di succo di limone.
Due cucchiai di olio d’oliva.

Per il guacamole:
Due avocado belli morbidi.
Un quarto di tazza di succo di limone.
Tre cipolle tagliate sottili.
Due cucchiaini di coriandolo.

Tagliare i pomodori a pezzetti. Aggiungere il condimento. Lasciare marinare.
Schiacciare con una forchetta l’avocado. Aggiungere i condimenti. Lasciar riposare. Con il nocciolo dell’avocado.
Nel frattempo accendere la griglia. O il barbecue. Bagnare il pesce di stagione con il limone e l’olio. E cuocerli per 8-10 minuti.
Scaldare anche le tortillias sulla griglia. Per 1-2 minuti.
Riempirle con il pesce grigliato. La salsetta di pomodoro. Il guacamole. E la maionese giapponese.

Buon appetito.

sabato 7 agosto 2010

Australiani famosi. Voglio volare.


Nata a Sydney nel 1915 Nancy Bird desiderava volare.
Saltava dagli alberi. Agitando le braccia. “Mamma. Guarda. Sono un aeroplanino felice.”

A diciotto anni spicca il volo. Ottiene la licenza. Prima donna in tutto il Commonwealth a guidare aerei commerciali. Con l'aiuto di un cuscino per raggiungere i comandi.
Pensa in grande. Servizio medico aereo. Nel grande deserto australiano.
Europa. Pausa promozionale.
Seconda guerra mondiale. Royal Australian Air Force.
Tesoro vivente australiano.

E ha trovato pure il tempo per la famiglia.

Donna d'altri tempi. Insegue i suoi sogni. E segna la strada.
Per ricordare alle donne che tutto è possibile. Quando lo si desidera.

martedì 3 agosto 2010

Cartolina da Carloforte







Vado in vacanza tre giorni.
Lontano da tutto.
In Paradiso.
Dove la tecnlogia non mi puo raggiungere. Ed il mare è sovrano.

Baci da Carloforte.

Musica per le mie orecchie.


FOTO: presa da qui


Forse lo avrete intuito.
Amo gli anni '80. Il trash. E i luoghi comuni.

I Man at Work sono un gruppo rock-reggae australiano. Anni'80 ovviamente.
Land down under il loro più grande successo. Nel 1983 raggiunge il vertice delle classifiche in America e Gran Bretagna.

Un viaggiatore australiano che gira il mondo. Orgoglioso della sua nazionalità.
Raccolta di clichè senza fine.
Terribilmente anni '80.

Koala di peluche al guinzaglio.
Panettieri muscolosi. Docce di birra.
Sandwich alla Vegemite.
Viaggi nel deserto.

Meravigliosamente trash.
Anche nella versione ska.



Man at Work
Down under Business as usual
1981

lunedì 2 agosto 2010

Donne e motori


Domenica. Mare.
Sveglia ore nove.

Ieri abbiamo cucinato.
Farro con ceci e pomodorini freschi.
Frittata di zucchine e cipolle.
Ci piace tenerci leggere.

Raccatto le amiche sparse per la città.
Si parte.
Destinazione Cala Pira.
Non sappiamo minimamente dove sia.
Seguiamo le indicazioni telefoniche del ragazzo di un'amica di un'amica.

Dopo un'ora. SS 125 bis.
La Polo blu elettrica della mater familias inizia a fare le bizze.
Si accendono due spie. Contemporaneamente.
"Ma via. Cosa vuoi che sia.
Ogni tanto si accendono a caso."

Per scrupolo guardiamo il libretto delle istruzioni della macchina.
"Guasto al motore gravissimo. Contattare al più presto l'auto officina specializzata più vicina."

Domenica mattina. Nel mezzo del nulla.
E c'è pure puzza di bruciato.

Panico. Piazzola d'emergenza. Telefono.
Chi diavolo possiamo chiamare?

Il padre di un'amica ha un amico che conosce un meccanico che forse...
Ci rivela un segreto professionale:
Spia rossa. Pericolo.
Spia gialla. Non è nulla.

Spia gialla. Falso allarme. Rimettiamo in moto.
Destinazione paradiso.
Musica a tutto volume.

"Eravamo quattro amiche in auto
che volevano cambiare il mondo

destinate a qualchecosa in più

che a un uomo ed un impiego in banca
si parlava con profondità
di anarchia e di libertà

tra un bicchier di coca ed un caffè

tiravi fuori i tuoi perché
e
proponevi i tuoi farò."

domenica 1 agosto 2010

La rivincita dei koala

Lo ammetto. Avevo sottovalutato il potenziale dei koala.
Carini e coccolosi.
Non hanno mai attirato la mia attenzione.
Ne stuzzicato la mia fantasia.

Dopo aver visto questa immagine ho rivalutato la mia posizione.

Un koala celeste. Tamarro. In canotta bianca. Tatuaggi da carcerato.
"Who's ze boss?". Con un mezzo sorriso.
Ha vinto.
Non ci sono canguri boxer che reggano.