mercoledì 20 ottobre 2010

Fraser Island. Sono viva.


L’omino del tempo che vive sulle nuvole.
E che ultimamente aveva deciso di rendermi la vita impossibile.
Ha deciso di volermi bene di nuovo.
E mi ha regalato tre splendidi giorni di sole.
Caldo.
Meraviglioso.
Assoluto sole.

Fraser Island.
Cento venti chilometri di pura sabbia.
Sulla quale la Natura ha deciso di sfidare i suoi limiti.
Foreste pluviali.
Laghi immensi e purissimi.
Canyon sabbiosi dai mille colori.

L’isola si può esplorare solo con il fuoristrada.
E per una volta decidiamo di prendercela comoda. E farci guidare.

Da bravi turisti dividiamo quest’esperienza unica con altri diciannove bravi turisti.

Questo è il relitto di una nave giapponese.
Click. Click.
Bagno veloce nella piscina di Champagne.
Pranzo al sacco.
Guardate un dingo.
Click. Click.

Scaliamo Indian Head sotto il sole delle due.
Imprecando ad ogni passo.
Ma la sopra. Sull’orlo del precipizio la vista è da togliere il fiato.
L’Oceano. Come un pavone vanitoso. Sfoggia tutte le tonalità d’azzurro a sua disposizione.
E osservando le tartarughe far capolino tra le onde. Tutto il resto sparisce.
E sono li.
Sola.
Sull’orlo della meraviglia.

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