Martedì 7 Settembre 2010
Mi infilo a fatica dentro la muta aderente.Sono terribilmente sexy ricoperta di plastica nera. Con un’enorme tavola da surf sottobraccio.
Paul. Il nostro istruttore.
Sorriso smagliante. Abbronzatissimo. Capello lungo che gli casca ribelle sugli occhi. Sessantadue anni. Non è esattamente il surfista che sognavo.
Ma è terribilmente bravo.
Poche parole.
Poi subito in acqua ad affrontare le onde.
Sdraiati sulla tavola. Senti arrivare l’onda. Ti lasci trasportare.
Fin qui tutto bene.
Il problema è alzarsi.
Ci provo una volta.
Due.
Tre.
Pensi troppo ragazza mia.
Spegni il cervello.
Facile a dirsi.
Ma ad un certo punto.
L’onda tuona dietro di te. La senti tutt’intorno.
La schiuma bianca sotto di te.
Veloce. Velocissima.
E ad un certo punto ti accorgi che sei in piedi. Sulla tua tavola rossa.
Dopo due ore non voglio più smettere.
Ancora una. È l’ultima promesso.
Dai. Dai. Dai.
Stasera ogni singolo muscolo cercherà di farmela pagare. Lo so.
Ma comunque non riesco a togliermi quel sorriso idiota dalla faccia.
we come va in australia????
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